Ritrovare oltre il tempo
Avevo sempre sentito parlare, durante le mie permanenze nella capitale umbra, di questa storia e mi ero ripromesso, un giorno, di conoscerla meglio.
Una mia visita alla Casa Museo di Palazzo Sorbello, che ti consiglio, e che è stata e continua ad essere per me, fonte di suggestioni e idee per il mio nuovo romanzo attualmente in scrittura, mi ha permesso di leggere e apprezzare il libro, e, in particolare, lo spirito che ha animato a mio avviso l’autore.
Mi ha molto toccato il fatto che la triste vicenda di Porzia e degli altri ha davvero rischiato di restare sconosciuta; ci sarebbe voluto poco, come ricorda saggiamente l’autore.
Invece è sopravvissuta nascosta per essere poi scoperta.
Questa magica coincidenza, che, tra l’altro, è uno dei motivi ricorrenti dei miei racconti, è parte di quell’imprescrutabile che viene però scoperto dalle persone giuste.
“Se, aggiungendo alcune parole a chiarimento a quelle degli antichi scritti, ho potuto aiutare quei giovani a vivere ancora un poco, mi dichiaro contento”
Posso assicurare che la frase finale del libro, ogni volta che la leggo, mi emoziona e mi commuove.
Percepisco, oltre all’interesse della erudita ricerca storiografica, un’umanità rara tipica di chi si trae energie positive dall’aver compiuto azioni belle che, in questo caso, portano visibilità e giusto omaggio a quei poveri giovani sventurati.
Possono delle presenze di vite intense perdurare nel tempo per essere colte dalle persone che sono sulla stessa lunghezza d’onda?
Mi piace rispondere affermativamente.
E tu che ne pensi?
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